IL LAVORO E LA FESTA (l’Eucarestia salva il mondo; Eucarestia e Città; La via dell’amore)

      Con il Lavoro l’uomo partecipa al completamento dell’azione creativa di Dio (Giovanni Paolo II Laborem exercens)

Il rapporto con il tempo, in cui si esplica l’attività del lavoro dell’uomo e il suo riposo, pone forti provocazioni al credente, condizionato dai vorticosi cambiamenti sociali e tentato da nuove forme di idolatria.

Occorre pertanto chiedere che l’organizzazione del lavoro sia attenta ai tempi della famiglia e accompagnare le persone nelle fatiche quotidiane, consapevoli delle sfide che derivano dalla precarietà del lavoro, soprattutto giovanile, dalla disoccupazione, dalla difficoltà del reinserimento lavorativo in età adulta, dallo sfruttamento della manodopera dei minori, delle donne, degli immigrati. Anche se cambiano le modalità in cui si esprime il lavoro, non deve venir meno il rispetto dei diritti inalienabili del lavoratore: Quanto più profondi sono i cambiamenti, tanto più deciso deve essere l’impegno dell’intelligenza e della volontà per tutelare la dignità del lavoro.

Altrettanto urgente è il rinnovamento, secondo la prospettiva cristiana, del rapporto tra lavoro e festa: non è soltanto il lavoro a trovare compimento nella festa come occasione di riposo, ma è soprattutto la festa, evento della gratuità e del dono, a “risuscitare” il lavoro a servizio dell’edificazione della comunità, aiutando a sviluppare una giusta visione creaturale ed escatologica.

La qualità delle nostre celebrazioni è fattore decisivo per acquisire tale coscienza. Occorre poi fare attenzione alla crescita indiscriminata del lavoro festivo e favorire una maggiore conciliazione tra i tempi del lavoro e quelli dedicati alle relazioni umane e familiari, perché l’autentico benessere non è assicurato solo da un tenore di vita dignitoso, ma anche da una buona qualità dei rapporti interpersonali. In questo quadro, grande giovamento potrà venire da un adeguato approfondimento della dottrina sociale della Chiesa, sia potenziando la formazione capillare sia proponendo stili di vita, personali e sociali, coerenti con essa. Assai significative sono in proposito le risorse offerte dallo sport e dal turismo.
Se nel lavoro l’uomo esprime la sua capacità di produzione e di organizzazione sociale, nella festa egli afferma che la prassi lavorativa non ha solo a che fare con il bisogno ma anche con il senso del mondo e della storia.

Nella società postindustriale e globalizzata il lavoro sta mutando radicalmente fisionomia e pone nuovi problemi di impiego, di inserimento delle nuove generazioni, di competenza, di concorrenza e distribuzione mondiale, ecc. Il superamento di una organizzazione della produzione che imponeva alla maggior parte dei lavoratori un’attività ripetitiva, rende oggi possibile favorire forme di lavoro più rispettose delle persone, che ne sviluppano creatività e coinvolgimento. Oggi è possibile e auspicabile la promozione della piena e buona occupazione, che non umilia cioè la persona, ma le consente di partecipare attivamente alla produzione del bene comune.

La festa (Domenica, Vacanze, Festa parrocchiale…) deve ritornare ai suoi aspetti di tempo dedicato al rapporto con Dio, con la famiglia e con la comunità circostante, non tempo “vuoto”, riempito con l’evasione, il disimpegno e lo stordimento e la chiusura in se stessi.

Per la riflessione e il confronto
Come aiutare la nostra Comunità parrocchiale a formulare un giudizio aggiornato sulle questioni del lavoro e dell’economia alla luce della Dottrina sociale della Chiesa?

1.Incontri/Conferenze inerenti le questioni del lavoro e dell’economia alla luce della Dottrina della Chiesa.
2.Coinvolgimento di esperti.
3.Rubrica a tema nel giornalino parrocchiale.

Come rispondere alle tante richieste di aiuto (richieste di contributi, richieste di lavoro, bisogni primari …) che arrivano in Parrocchia?

1.Bacheca per annunci tipo “cerco e trovo” sul giornalino parrocchiale e sul sito.
2.Laboratori artigianali a tema (Es. mostra/concorso di presepi, mostra mercato ricamo, cucito, ceramica, cucina…)
3. Cene a tema (es. piatti presentati/accompagnati da brani musicali o poesie; serate organizzate intorno a un opera d’arte o a un artista famoso; karaoke (2 volte al mese) Proiezione di film
coinvolgimento di persone bisognose in qualità di camerieri che per la prestazione offerta ricevono un contributo

Come vivere la festa cristiana (Domenica, Vacanze, festa parrocchiale, festività tradizionali, festa dei santi…) non passivamente, ma come un mezzo per approfondire la dimensione relazionale, con Dio e con i fratelli?

1.Rosario animato ogni giorno secondo le disponibilità di ciascuno espresse in un calendario
2.Adorazione eucaristica dalle 15 alle 16:30 secondo le disponibilità di ciascuno espresse in un calendario
3.Allestimento addobbo della chiesa ogni sabato per la domenica successiva, secondo un calendario alternato   con appello alle disponibilità nella domenica e nel sabato precedenti
1°domenica: prima comunità ;     

2°domenica:PARROCCHIA (resp. Mamelia);   con appello alle disponibilità nella domenica e nel sabato precedenti;

3°domenica: seconda comunità;

4° domenica:  PARROCCHIA (resp. Maria T.)

4.Intensificare la frequenza della navetta
5.Rotazione dei parroci nelle varie messe del sabato e della domenica
6.Disegni dei bambini nel giornalino parrocchiale, liberi o a tema da consegnare la domenica a messa. Quelli non pubblicati potrebbero essere proiettati in occasione della fasta parrocchiale.
7.Pellegrinaggi (comunque mete raggiungibili facilmente ciascuno con i propri mezzi).